Siviglia può essere definita a pieno titolo "Città Mariana per antonomasia".
Numerosissime sono infatti le Chiese dedicate alla Gran madre di Dio; così pure le Confraternite (Cofradías) e le Sacre Immagini della Madonna oggetto di devozione da parte del popolo Sivigliano.
Pur essendo viva in tutti i mesi dell' anno, questa grande devozione a Maria si esprime tuttavia ai massimi livelli durante la grandiosa e famosissima Settimana Santa Sivigliana (Semana Santa Sevillana), attraverso il culto alla Madonna Addolorata (Dolorosa).
In questa sezione verrà descritto quindi il culto a Maria SS. Addolorata nella capitale Andalusa e, così come per la città di Málaga, mi sono avvalso della mia amicizia con la prof.ssa María Encarnación Cabello Díaz, grazie alla quale Alberto Jesús Palomo Cruz mi ha cortesemente gratificato di un suo scritto su questo argomento.
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LA DEVOZIONE ALL' ADDOLORATA DURANTE LA SETTIMANA SANTA
A SIVIGLIA
(Las advocaciones Pasionistas de las Dolorosas Sevillanas)
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La Settimana Santa di Siviglia è la più importante e famosa tra quelle celebrate in Spagna, non solo per la sua antichità ed il patrimonio artistico e religioso, ma anche per l' eccellenza raggiunta nella sua essenzialità e dal punto di vista estetico. Non c'è da stupirsi quindi, se viene imitata, più o meno con successo, in altre città, non solo nel resto del paese ma anche all' estero, soprattutto in America Latina.
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La Semana Santa de Sevilla es la más importante y famosa de las que se celebran en España, no sólo por su antigüedad y patrimonio religioso y artístico, sino por la exquisitez alcanzada en su carácter y estética. No en balde, sus modos y maneras son imitados, con mayor o menor fortuna, en otras ciudades no sólo del resto del país sino incluso del extranjero, especialmente en la América hispana.
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Senza dubbio una delle caratteristiche che maggiormente colpisce è la spiccata predilezione per la figura della Vergine Maria, che spiega come Siviglia sia l' unica capitale spagnola ad annoverare tra suoi tanti titoli reali quello di "Molto Mariana". Più di sessanta confraternite fanno la loro stazione penitenziale presso la Chiesa Cattedrale Metropolitana di Siviglia, nei giorni della Settimana Santa, contemplando la presenza in tutte le processioni di un "paso" o di un gruppo con la Madre Addolorata in uno dei momenti della Passione, al seguito di suo figlio, in una atmosfera di rara e prodigiosa bellezza, grazie alle oscillazioni impresse dai Costaleros al baldacchino, seguendo il ritmo della musica. Chiunque sia sensibile a queste manifestazioni di religiosità popolare, e abbia assistitoto al passaggio di una processione confraternale di Siviglia, non può essere stato indifferente alla perfetta combinazione di profonda fede e di bellezza, partecipando e godendo interiormente con tutti i cinque sensi.
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Sin duda, uno de los rasgos más llamativos que posee es su acendrada predilección por la figura de la Virgen María, que explica cómo Sevilla es la única capital española que cuenta entre sus muchos y regios títulos el de “Muy Mariana”. Las más de sesenta hermandades que hacen estación penitencial a la Santa Iglesia Catedral Metropolitana de Sevilla, en los días de la Semana Mayor, contemplan todas en su paso o pasos procesionales la presencia de la Madre Dolorosa, bien asistiendo a los distintos episodios de la Pasión, o caminando tras su Hijo en esa aportación prodigiosa de belleza y sinfonía únicas que es un palio mecido al compás de la música por los hermanos costaleros. Nadie, con sensibilidad para estos temas referentes a la religiosidad popular, que haya contemplado el tránsito procesional de una cofradía hispalense, ha quedado indiferente a la conjunción perfecta entre tanta fe y belleza, de la que participan y gozan las potencias del alma y aún los cinco sentidos corporales.
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Le Immagini Mariane delle confraternite Spagnole sono Dolorose alle quali la pietà popolare ha voluto attribuire tutta una serie di invocazioni per personalizzarle e differenziarle, costituendo un elenco di nomi che esprimono le emozioni e i desideri provati dall' uomo. Ma qui dobbiamo solo descrivere, senza disperderci, alcuni di quei titoli della Passione che tradizionalmente hanno voluto loro attribuire le donne di questa terra.
.Las imágenes marianas de las hermandades hispalenses son Dolorosas, a las que la piedad gusta de adornar con un conjunto de advocaciones que las personalizan y diferencian y que componen un plantel de nombres que engloban las emociones y anhelos que podemos experimentar los hombres. Con todo, aquí sólo vamos a comentar, por no extendernos, aquellos nombres de estirpe más pasionistas que tradicionalmente se han enorgullecido de llevar las mujeres de esta tierra.


DOMENICA DELLE PALME - (Domingo de Ramos)
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Nel primo giorno della Settimana Santa, sempre gioioso e luminoso, processionano per le strade due preziose Dolorose entrambe affiancate sotto il baldacchino da S. Giovanni Evangelista, che in maniera filiale le assiste, secondo la volontà di Cristo che dalla croce gli chiese di vegliare su sua madre. Così, dalla piccola cappella di Molviedro, la "Cofradía de los Despojos" che contempla la "spogliazione" di Gesù dà inizio alla processione di "María Santísima de los Dolores y Misericordia", una immagine dalla espressione distrutta dal dolore e dallo sguardo rivolto verso l' alto, scolpita da uno degli artisti contemporanei più importanti e carismatici: Antonio Eslava Rubio.
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En el primero de los días de la Semana Santa, siempre alegre y luminoso, ya pasean por las calles dos preciosas Dolorosas y las dos acompañadas de San Juan Evangelista, que a su lado y bajo palio, las asiste filialmente antecediéndose a los deseos de Cristo que le pidió desde la cruz que velara por su Madre. Así, desde la pequeña capilla del Molviedro, la cofradía de los Despojos que contempla el expolio de Jesús, procesiona a María Santísima de los Dolores y Misericordia, imagen de expresión desgarrada y mirada en alto, que talló uno de los artistas contemporáneos más notables y carismáticos: Antonio Eslava Rubio.
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Nel tardo pomeriggio, dalla chiesa di San Juan de la Palma, situata nel tradizionale quartiere della Fiera, si avvia una delle processioni più singolari di tutta la Settimana Santa di Siviglia, quella della "Cofradía del Silencio" definita dal popolo come perfetta "dalla croce che apre il corteo processionale fino alla marcia che suona la banda che segue il baldacchino". La "Cofradía del Silencio" venera attraverso il primo "Paso" il momento in cui il Signore, in atteggiamento di grande serenità ed in silenzio, compare davanti ad Erode; sotto il baldacchino vi è invece "María Santísima de la Amargura", a cui si aggiunge l' appellativo di "Coronada" in quanto è stata la prima fra tutte le Dolorose spagnole ad essere incoronata canonicamente, privilegio concessole nel 1954. Tutto il "Paso" è qualcosa di spettacolare. Esso rappresenta la Vergine con a fianco S. Giovanni, che la guarda estasiato. Lo sovrasta un baldacchino di velluto bordeaux riccamente ricamato nel locale laboratorio di Elena Caro, e risalente al 1927. Gli oggetti preziosi che fanno da cornice a questo assetto processionale sono opera dei migliori argentieri sivigliani del XX secolo: Cayetano González, Francisco Bautista e Manuel Seco. Niente è troppo per questa bella Dolorosa, opera di uno scultore anonimo del XVIII secolo. Di speciale devozione presso il popolo e da parte di Sante come Angela de la Cruz o la madre dell' Immacolata Concezione, la Vergine porta sul capo una corona d' oro di sette chili. Nel suo peregrinare per le strade della città dalla Giralda è costantemente accompagnata dalla esecuzione della marcia "Amarguras", composta dal maestro Font de Anta, considerata una delle più ispirate composizioni processionali e in pratica l' inno per eccellenza della Passione di Siviglia.
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Y ya cayendo la tarde, desde la iglesia de San Juan de la Palma, enclavada en el castizo barrio de la Feria, parte una de las comitivas más singulares de toda la Semana Santa sevillana, la de la cofradía del Silencio a la que el pueblo declara como perfecta “desde la cruz que marcha en cabeza, hasta la marcha que interpreta la banda que va en pos del palio”. Esta hermandad del Silencio venera en su primer paso el momento en que el Señor, callado y mudo, comparece ante Herodes; y en el palio a María Santísima de la Amargura, a la que se le añade el epíteto de “coronada”, porque fue la primera de entre las Dolorosas hispalenses en ser coronada canónicamente, privilegio que recibió en 1954. Todo su paso es espectacular. Va en él la Virgen acompañada de San Juan que la mira arrobado. Cobija a ambos un palio de de terciopelo burdeos profusamente bordados por los talleres locales de Elena Caro, y que data de 1927. La orfebrería de las piezas que componen este conjunto procesional son obras de los mejores orfebres sevillanos del siglo XX: Cayetano González, Francisco Bautista y Manuel Seco. Todo es poco para esta bellísima Dolorosa de escultor anónimo del siglo XVIII. De especial devoción del pueblo y de santas como Ángela de la Cruz o la madre Purísima de la Concepción, la Virgen luce una corona de oro de siete kilos de peso. En su deambular por las calles de la ciudad de la Giralda está constantemente arropada por los sones de la marcha “Amarguras”, que compusiera el maestro Font de Anta y que se considera como una de las más inspiradas composiciones procesionistas y, en la práctica, el himno por excelencia de la Pasión de Sevilla.
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LUNEDI' SANTO - (Lunes Santo)
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Da una parrocchia situata nel quartiere di San Vicente, la "Cofradía de las Penas" inizia la sua stazione penitenziale con una bellissima immagine del Signore caduto, attribuita ad un intagliatore del XVII secolo, Pedro Roldán. Gli fa seguito un "Palio" eccezionalmente raffinato come composizione ed ornamenti, "María Santísima de los Dolores", che appare con lo sguardo smarrito, un pugnale conficcato nel petto e vestita con una tale eleganza che sembra essere stata lei stessa a incorniciare il suo volto con quel pizzo.
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Desde una parroquia enclavada en el barrio de San Vicente, la cofradía de las Penas comienza su preceptiva estación penitencial, con una meritoria efigie del señor caído, atribuido al imaginero del siglo XVII, Pedro Roldán. Le acompaña en el paso de palio, verdaderamente magistral en cuanto a composición y bordados, María Santísima de los Dolores, que se nos muestra con la mirada perdida, puñal clavado en el pecho y ataviada con tal elegancia que parece que ella misma se ha colocado el encaje que enmarca su rostro.

La sera del Lunedì Santo vede in processione la "Cofradía de Guadalupe", che si trova nella cappella privata del Rosario, come una perla incastonata nel Teatro Maestranza.
Nel primo "Paso" nel quale è raffigurata la scena allegorica di un angelo che raccoglie il sangue fuoriuscito dal costato del Crocifisso "(Crucificado) de las Aguas", vi è la presenza della sacra immagine di "Nuestra Señora del Mayor Dolor", realizzata da uno dei più valenti architetti del XVIII secolo: José Montes de Oca.
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La tarde del Lunes Santo brinda también la oportunidad de recrearnos con la cofradía de Guadalupe, que tiene su sede en la recoleta capilla del Rosario, incrustada como una perla en la mole del teatro de la Maestranza. 
En el primero de los pasos que plasma la escena alegórica de un ángel recogiendo la sangre que brota del costado del Crucificado de las Aguas, se incluye como espectadora de excepción a la imagen de Nuestra Señora del Mayor Dolor, que tallara uno de los mejores artífices del siglo XVIII: José Montes de Oca.
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MARTEDI' SANTO - (Martes Santo)
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Il Martedì Santo ha tra i suoi maggiori riferimenti la Cappella dell' Università, dove si trova la "Hermandad de los Estudiantes" la cui titolare, "María Santísima de las Angustias", rappresenta uno dei "Pasos" più lussuosi della Settimana Santa di Siviglia, avendo cesellature di argento, opera di Enrique Garcia Armenta, e deliziosi ricami a cura di Elena Caro. La Vergine, tutta dolcezza e candore, è una squisita opera di Gabriel de Astorga, artista del XIX secolo.
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El Martes Santo tiene uno de sus referentes más especiales en torno a la capilla de la Universidad, donde radica la hermandad de las Estudiantes cuya titular, María Santísima de las Angustias, cuenta con uno de los pasos más lujosos de la Semana Santa sevillana, cincelado en plata por Enrique García Armenta, y con bordados riquísimos de Elena Caro. La Virgen, todo dulzura y candor, es una primorosa obra de Gabriel de Astorga, artista del siglo XIX.
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In questa stessa giornata, dal famoso quartiere di Santa Cruz, dove sorge la chiesa omonima, si può ammirare il "Señor de las Misericordias", accompagnato dal "Palio" di "Nuestra Señora de los Dolores", che è stata scolpita da Eslava nel 1967. Ella è collocata su un trono ornato di ori e ricami dal gusto squisito, provenienti rispettivamente dai laboratori di Armenta e Carrasquilla. Il passaggio di questa Confraternita per le viuzze vicino al vecchio alcázar o residenza reale, è uno di quei momenti che nessun confratello vuole perdere.
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Ese mismo día y, desde el famoso barrio de Santa Cruz, donde se alza la parroquia del mismo nombre, se puede admirar al Señor de las Misericordias, acompañado en el palio por Nuestra Señora de los Dolores, que fue esculpida por Eslava en 1967. Va entronizada con exquisita orfebrería y bordados salidos de los talleres de Armenta y Carrasquilla, respectivamente. El discurrir de esta hermandad por las estrechas calles contiguas al antiguo alcázar o residencia real, forma parte de aquellos momentos que ningún cofrade quiere perderse.
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GIOVEDI' SANTO - (Jueves Santo)
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La "Hermandad de la Quinta Angustia" contempla nel suo unico "Paso" la Deposizione dalla croce.
Al lato della Croce, immobile e con lo sguardo fisso sul corpo senza vita dopo aver spirato, vi è l' immagine elegante di "Nuestra Señora de la Quinta Angustia", la cui sofferenza è espressa magistralmente nella sua essenza, senza lacrime o gestualità.
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La hermandad de la Quinta Angustia contempla en su único paso el Descendimiento de la cruz.
Al lado del madero, impertérrita, con la mirada clavada en el cuerpo inerte y desplomado, la elegante imagen de Nuestra Señora de la Quinta Angustia, cuyo sufrimiento impávido queda expresado magistralmente en sus rasgos sin necesidad de lágrimas ni gesticulaciones.
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VENERDI' SANTO - (Viernes Santo)
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Poco dopo l' alba che prelude al Venerdì Santo, gli animi vengono travolti dalla emozione vedendo come dalla sua basilica, situata nel quartiere di San Lorenzo, le strade di Siviglia sono benedette dalla presenza del Gesù del Gran Poder, che le percorre portando la croce nel silenzio più assoluto, in una città che si caratterizza per la sua frenesia e la sua musica. Lo segue "Nuestra Señora del Mayor Dolor y Traspaso", confortata da San Giovanni che le è accanto, sotto un baldacchino ricamato di color cremisi. Tra i più antichi pezzi di oreficeria che la contornano, si nota l' ostensorio che custodisce una reliquia del frate cappuccino Beato Diego José de Cádiz, che fece parte in vita di questa Confraternita.
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Al caer la madrugada que prologa el Viernes Santo, los ánimos se sobrecogen viendo cómo desde su basílica propia, sita en el barrio de San Lorenzo, las calles sevillanas quedan bendecidas por la presencia de Jesús del Gran Poder, que sale por ellas llevando su cruz e imponiendo el silencio más absoluto en una ciudad que hace gala de su bullicio y su música. Tras Él, Nuestra Señora del Mayor Dolor y Traspaso, consolada por San Juan, bajo palio bordado entonado en color carmesí. Entre las piezas de orfebrería antigua del conjunto, sobresale el ostensorio que custodia una reliquia del beato capuchino fray Diego José de Cádiz, hermano que fue de esta corporación nazarena..



In contrasto con l' austerità di questa Confraternita, irrompe nell'atmosfera dell' alba la impetuosa "marcha" della Cofradía de los Gitanos, fondata da persone di quella etnia nel 1753. La Dolorosa che processiona sotto un baldacchino dalla squisita eleganza è opera di José Fernández Andes e ne conferisce il nome al suo Santuario. "María Santísima de las Angustias", titolo attribuito a questa zingara di rame e bronzo, ha ricevuto il privilegio di essere incoronata canonicamente.
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En contraste con esta severa Hermandad, rompe la madrugada la impetuosa marcha de la cofradía de los Gitanos, fundada por gentes de esta etnia allá por 1753. La Dolorosa que avanza en el primoroso palio es obra de José Fernández Andes, y da nombre al santuario corporativo. María Santísima de las Angustias, que es la advocación que recibe esta gitana de cobre y bronce, tiene el privilegio de estar coronada canónicamente.




Nel tardo pomeriggio del Venerdì Santo, dalla sua cappella in "calle Varflora", inizia la sua stazione di penitenza la "Hermandad de la Carretería", fondata nel XVI secolo dalla corporazione dei bottai. Delle sue due Dolorose, quella che si ammira nel "palio", rivestita con un abito austero e luttuoso ricamato dalle abili mani delle monache di Santa Isabel, è denominata "Nuestra Señora del Mayor Dolor en su Soledad". È un' opera del XVIII secolo realizzata da un anonimo maestro della scuola di Sivigliana di "Imaginería".
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En la tarde del Viernes Santo, desde su capilla en la calle Varflora, inicia su estación de penitencia la antigua hermandad de la Carretería, constituida en el siglo XVI por el gremio de toneleros. De sus dos Dolorosas, la que se admira en el palio, severa y enlutada gracias a la habilidad de las monjas de Santa Isabel que bordaron sus prendas, recibe el nombre de Nuestra Señora del Mayor Dolor en su Soledad. Es obra del siglo XVIII, salida del arte de un anónimo maestro de la escuela sevillana de imaginería.




Dal convento francescano di San Buenaventura, inizia il suo pellegrinaggio processionale la "Hermandad" con questo nome, fondata per celebrare il suffragio delle vittime di una delle ricorrenti epidemie che hanno colpito nel XVII secolo una capitale il cui porto era la meta finale dei galeoni che provenivano dall' America. La Cofradía venera nel suo unico "paso" "Nuestra Señora de la Soledad", che si mostra ai fedeli in piedi presso la croce, come voluto dallo scultore Gabriele Astorga nella metà del XIX secolo.
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Desde el convento franciscano de San Buenaventura, inicia su peregrinar procesional la hermandad de este nombre fundada para celebrar sufragios por las víctimas de una de las epidemias periódicas que se abatían en el siglo XVII en una capital cuyo puerto era el fin y meta de los galeones que procedían de América. Venera la Cofradía en su único paso a Nuestra Señora de la Soledad, que se muestra a los fieles erguida ante la cruz, según la concibió el escultor Gabriel Astorga a mediados del siglo XIX..




Al termine di questa Settimana Santa senza pari e di questa sequenza di "Dolorosas" che rendono ancora più bella Siviglia, troviamo "María Santísima en su Soledad", che è anche la più antica tra queste, essendo stata scolpita nel secolo XVI. Della sua "Cofradía", con sede nel quartiere e nella chiesa di San Lorenzo, facevano parte i membri della nobiltà locale e i componenti della Cavalleria Reale. La "Señora", ai piedi della croce, ha un bel "paso" intagliato e indorato a foglia d' oro, con oreficeria da parte di Manuel Seco.
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Y como broche de esta sin par Semana Santa y de este muestreo de las Dolorosas que embellecen si cabe más a Sevilla, Nuestra Señora de la Soledad, que además es la más antigua entre ellas, ya que fue esculpida a principios del siglo XVI. A su Cofradía, radicada en el barrio e iglesia de San Lorenzo, pertenecían los miembros de la nobleza local y de los componentes de la Real Maestranza de Caballería. La Señora, al pie de la cruz, cuenta con un hermoso paso tallado y dorado en oro, con orfebrería de Manuel Seco. 



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E al termine di questa grande festa barocca, la capitale dell' Andalusia è allietata dallo sbocciare dei fiori primaverili che emanano l' odore della Pasqua, perché sono stati abbeverati per sette giorni dalle lacrime della beata Madre di Dio.
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Y con Ella acaba la gran fiesta barroca y la capital de Andalucía recibe el premio del estallido de una primavera pascual llena de flores gracias a que han sido regadas durante siete días por las lágrimas benditas de la Madre de Dios.
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- Testo e foto a cura di Alberto Jesús Palomo Cruz (Octubre, 2010).
- Traduzione a cura del dott. Francesco Stanzione.
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- - - - - - - - - - - - - - - - - - - UN TRIBUTO A TUTTE LE "DOLOROSE" DI SIVIGLIA